Acceleriamo il rinnovamento aziendale

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Il processo di rinnovamento in azienda è stato accelerato dalla pandemia da Covid-19, richiedendo l’adozione di nuovi modelli di business.

L’inesorabile rapidità del cambiamento disorienta ma crea incredibili opportunità per chi le sappia intravvedere.

 

 

Occorre considerare che i processi di digitalizzazione e automazione, quindi la tecnologia, possono essere alla portata di tutti con un investimento adeguato mentre le mansioni più creative o basate su esperienza e skill personali non possono essere automatizzate.

E’ dunque necessario liberare il potenziale umano e riportare l’individuo al centro del cambiamento rivalutandone le doti innate rispetto alla tecnologia stessa.

La rivalutazione delle competenze individuali prevede corsi di formazione, il coinvolgimento delle persone all’interno dell’organizzazione, mansioni di lavoro con formule miste in smart working e l’utilizzo programmato dei coworking, cioè degli spazi condivisi di una impresa terza, nei pressi della clientela o del personale di vendita.

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Perché d’ora in poi la residenza vicino all’azienda non rappresenterà più un vincolo e il valore dell’individuo sarà misurato in base ai risultati ottenuti.

Sono condizioni nuove, non pianificate, che solamente una mentalità aperta e flessibile è in grado di vedere e affrontare per cogliere al volo le opportunità emergenti.

Per Comau Academy, permeata dalla cultura dell’automazione, un mondo fluido come quello attuale necessita di decisioni pronte e intelligenza emotiva diversa, capacità di adattamento, creatività, change management, collaborazione, data analytics, apprendimento continuo.

In questo contesto è vincente un modello organizzativo che rimetta le persone al centro dei processi in una transizione evoluzionistica.

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Il cambiamento è facilitato dalla metodologia agile, che prevede una pianificazione basata sull’analisi dei bisogni delle persone e la realizzazione di prototipi utilizzando il concetto di ‘sprint’ per lavorare in modalità rapida, creativa e collaborativa con il cliente, dal quale ottenere la misurazione del gradimento, una sorta di feedback.

Reinventare il proprio modello di business come se si fosse in piena attività è la ricetta di McKinsey, società di consulenza, che suggerisce di focalizzarsi su quattro aree: ripristinare il fatturato, ricostruire le attività, ripensare all’organizzazione e implementare la digitalizzazione. Ciò che più conta è la velocità con cui ci si rimette in forma mantenendo un’apertura da startup, raccogliendo e analizzando dati, intercettando il cambiamento e il nuovo indice di gradimento della clientela.

La capacità di adattamento sarà vincente e potrebbe portare a collaborazioni non tradizionali, alla digitalizzazione dei canali di vendita oppure alla rimodellazione del commerciale per supportare le vendite da remoto.

L’organizzazione interna può essere adeguata agli scenari futuri solamente con una visione a medio termine per valutare quali mercati siano strategici e quali potenziali per la propria attività.

Per Rita Bonucchi, docente Nibi, la scuola di formazione di Promos Italia, l’assessment è indispensabile per stabilire la strategia all’inizio del processo di internazionalizzazione: puro export oppure investimenti all’estero? Un approccio più tradizionale, che parte dalla revisione dei mansionari fino all’analisi della struttura dell’ufficio estero. Per sviluppare un mercato si può ricorrere a figure esterne, come il TEM (temporary export manager), il LEM (local export manager) oppure il TREM (temporary resident export manager), generalmente italiano residente all’estero.

Sviluppare un mercato estero non è proprio semplice: se ci si affida ad agenti locali e il brand non è conosciuto, i risultati non saranno così immediati con la conseguenza che l’agente, demotivato, sarà portato a vendere i prodotti più remunerativi.

Abbiamo poche certezze, tranne la consapevolezza della velocità con cui tutto cambia ed evolve per cui la pianificazione delle attività non è più un rimedio universale mentre la capacità di adattamento e la liberazione della creatività, tipiche delle imprese manifatturiere italiane, si possono trasformare in vantaggio competitivo purché spinte dalla prontezza dell’azione.

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Go lite, società di marketing e comunicazione, promuove fiere selezionate nei Paesi emergenti e mercati in forte crescita. Per supportare le PMI italiane ad affacciarsi sui mercati internazionali, propone inoltre il tagliando aziendale delle attività / mansioni aziendali preposte a comunicazione, marketing ed export, una sorta di check-up per individuare cosa può o deve essere migliorato in azienda per presentarsi meglio sui mercati esteri soprattutto quelli emergenti.

Il check-up verifica e propone soluzioni (interne o esterne) alle attività di comunicazione (testi per brochure, digital marketing, comunicati stampa), traduzione di testi tecnici, back office estero (contatti con prospect esteri) e introduce modalità di smart working e meeting room nello spazio in coworking (go lite coworking).

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L'articolo completo è pubblicato sul numero di giugno de L'Industriale.