Da Hong Kong a Guangzhou, cluster per l’innovazione cinese

mappa Guangdong Delta Fiume delle Perle

Nuove opportunità si aprono nel Sud della Cina, quell’area che da Hong Kong si estende nella provincia del Guangdong lungo il Delta del Fiume delle Perle fino a Guangzhou, da noi più conosciuta come Canton.

L’area Guangdong-Hong Kong-Macau è stata infatti inserita nel 13° piano quinquennale nonché nella Vision per il corridoio economico della Silk Road terrestre e marittima con enormi prospettive future.

Secondo una relazione dettagliata dell’HKTDC (Hong Kong Trade Development Council), l’area può trarre vantaggio dall’integrazione di trasporti e logistica nonché dalla supply chain industriale esistente gettando le basi per lo sviluppo di un’industria hi-tech e ICT.

L’area Guangdong-Hong Kong-Macau raggruppa numerosi cluster industriali sinergicamente collegati tra loro ma caratterizzati da differenti sistemi economici, amministrativi e politici, che richiedono strategie comuni.

La collaborazione tra i governi locali ha portato alla creazione di piattaforme collaborative (CEPA) e zone pilota di libero scambio, in pratica alla liberalizzazione del commercio con l’obiettivo di creare un’unica zona di libero scambio. Sono stai così rafforzati i rapporti tra le aree in termini di produzione, flusso di persone, servizi, capitali, università e centri di R&S formando una specie di economia collettiva, come è stata definita dalla National Development and Reform Commission, di cui Guangzhou, Shenzhen e Hong Kong sono le città principali, simili per numero di abitanti e forza economica.

Hong Kong è un centro finanziario internazionale, polo d’attrazione di investimenti esteri diretti, in grado di contribuire all’avanzamento delle industrie regionali, motore di crescita del Delta del Fiume delle Perle (PRD - Pan-Pearl River Delta) e dell’intero Paese. Da una recente indagine del governo SAR di Hong Kong, a giugno 2016 si contavano 3.731 sedi e uffici regionali di rappresentanza di imprese con attività in Cina, Asia Nord-Orientale e Sud-Est asiatico.

Per questo Hong Kong dovrebbe mantenere i forti legami internazionali avvantaggiandosi dei collegamenti con la terraferma all’interno della baia. Per creare un ambiente favorevole alla trasformazione dei cluster industriali esistenti, il Guangdong e Hong Kong dovrebbero rafforzare la collaborazione accrescendo l’attrattività del mercato, ottimizzando l’ambiente del business e attraendo talenti con il conseguente miglioramento della competitività rispetto ad altre regioni cinesi e internazionali all’insegna della globalizzazione.

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L’area PRD, Pan-Pearl River Delta
La regione PRD (Pan-Pearl River Delta), il Delta del Fiume delle Perle, in posizione geografica strategica, dispone di numerose infrastrutture aeroportuali di primaria importanza a livello mondiale e di una capillare rete ferroviaria e autostradale.

La provincia del Guangdong è la principale della Cina in termini di valore industriale ed export. La regione PRD rappresenta l’80% dell’area industriale e il 95% dell’export della provincia. Grazie alle infrastrutture presenti, la maggior parte delle imprese locali ha scelto di non trasferire le proprie linee produttive nonostante il continuo aumento dei costi, affrontato automatizzando i processi e generando prodotti con maggiore valore aggiunto. Dall’indagine HKTDC emerge che il 70% dei produttori e commercianti considera la regione come principale base produttiva e fonte di approvvigionamento, con l’81% delle materie prime e semilavorati.

Nella regione si è sviluppato un corridoio industriale hi-tech, uno dei tre a livello nazionale approvati dal Ministero della Scienza e Tecnologia (MOST), comprensivo di sei distretti di sviluppo industriale hi-tech (Guangzhou, Shenzhen, Foshan, Zhogshan, Zhuhai e Huizhou), tre zone di sviluppo industriale hi-tech a livello provinciale (Dongguan, Zhaoqing, Jiangmen), due aree software nazionali (Guangzhou e Zhuhai), tre basi export nazionali di prodotti tecnologici, 12 aree di trasformazione ‘863’ nazionali, un parco tecnologico universitario a livello nazionale.

Nel 2015 l’industria manifatturiera avanzata contava per il 53,9% della produzione industriale a valore aggiunto della PRD e la produzione industriale hi-tech per il 31,8%. Le domande di brevetti ammontavano a 1.728 ogni milione di persone; la IP era pari a 23,33 ogni 10.000 persone e il tasso di auto-sufficienza tecnologica era superiore al 71%.

Secondo la relazione HKTDC, non appena saranno completati i ponti che collegheranno Hong Kong-Zhuhai-Macau e Shenzhen-Zhongshan si assisterà a un ulteriore potenziamento delle attività e dei progetti infrastrutturali nell’area del Fiume delle Perle mentre si dovrà creare un ambiente favorevole alla trasformazione dei cluster industriali esistenti nonché alla crescita di nuove attività industriali. Le imprese dell’area PRD hanno capito l’importanza di essere presenti in più città della regione in modo da beneficiare dei differenti ambienti economici e vantaggi competitivi locali, con il risultato di sostenere lo sviluppo industriale ed economico così come il tasso di urbanizzazione dell’area rafforzando le relazioni tra le città della baia.

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Strategia ad alto valore aggiunto
L’aumento dei costi in Cina ha spinto numerose imprese a delocalizzare la produzione in altri Paesi emergenti, come il Vietnam e il Bangladesh, con la conseguente creazione di una supply chain che collega la Cina con i Paesi dell’Asia orientale, meridionale e del Sud-est asiatico. La delocalizzazione di alcune aziende manifatturiere della regione PRD, prevalentemente nell’abbigliamento e calzaturiero, ha comportato una brusca diminuzione delle esportazioni verso USA ed Europa ma un’analisi più approfondita in realtà rivela che le importazioni totali nei due continenti sono aumentate e la quota cinese dell’export globale di prodotti industriali è passata dal 16,8% nel 2012 al 18,6% nel 2015: l’industria manifatturiera cinese e l’export si stanno spostando verso prodotti upstream e ad alto valore aggiunto.

La regione PRD è stata la prima ad aprirsi al mondo esterno tanto che oggi le imprese dell’area sono internazionalizzate e guidano le strategie del Paese. A fine 2015 il Guangdong era la prima provincia cinese per numero di aziende a investimento estero e per investimenti diretti. Le imprese del Guangdong possono contare su tecnologia, capitali e gestione competitivi.

La delocalizzazione delle industrie cinesi e internazionali in altri Paesi asiatici emergenti non ha interrotto il flusso di componenti , accessori e prodotti industriali verso i nuovi siti produttivi, che vede la regione PRD quale fornitrice primaria nella supply chain di prodotti intermedi e beni al consumo. Il ruolo di intermediario e centro logistico è degnamente ricoperto da Hong Kong, che vanta rapporti commerciali con numerosi Paesi, inclusa la Cina ‘mainland’.

L’esperienza e l’efficienza aeroportuale di Hong Kong, Shenzhen e Guangzhou così come la collaborazione tra dogane e autorità portuali del Guangdong e di Hong Kong, fanno prevedere che l’area di Guangdong-Hong Kong- Macau manterrà la propria competitività come hub logistico e supply chain regionale funzionale alla Cina nei suoi collegamenti in Asia.

Nella regione sono presenti cinque aeroporti (Hong Kong, Macau, Guangzhou, Shenzhen e Zhuhai) e tre porti internazionali (Hong Kong, Guangzhou e Shenzhen), la cui integrazione e complementarietà dipenderanno dalla comunicazione e collaborazione tra le parti.

Secondo la relazione dell’HKTDC, per lo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali dell’area si dovrà prendere come riferimento la baia di Tokyo, caratterizzata da una divisione coordinata del lavoro con compiti complementari: l’hub internazionale di Hong Kong può collaborare con Shenzhen sia in termini di trasporto aereo e navale che doganale fornendo collegamenti multimodali tra le città cinesi e i mercati internazionali mentre la collaborazione tra Hong Kong e il Guangdong può innalzare il livello dei servizi, come la logistica online, le operazioni doganali, i pagamenti e la tracciabilità dei prodotti.

Innovazione e hi-tech
Lo sviluppo futuro si basa sulla tecnologia e sull’innovazione, fattori chiave per un cluster altamente competitivo come quello di Guangdong-Hong Kong-Macau, che intende applicare la tecnologia nella produzione intelligente, smart cities, IoT, salvaguardia ambientale e risparmio energetico finalizzati allo sviluppo sostenibile.

Dall’analisi della HKTDC emerge l’intenzione di creare nel Guangdong cinque cluster industriali hi-tech: Guangzhou, Shenzhen e Foshan, per portare l’industria delle informazioni nelle città, incluse Zhuhai e Zhaoqing, e velocizzare la realizzazione di una base informativa nazionale nella regione; Guangzhou, Shenzhen, Zhuhai, Dongguan e Huizhou quale cluster dell’energia rinnovabile e polo produttivo di vetture verdi; Shenzhen, Dongguan, Foshan e Zhongshan quale base industriale hi-tech nazionale per il fotovoltaico, per sostenere lo sviluppo di un’economia a basse emissioni a Shenzhen, Jiangmen e Zhaoqing, e accelerare lo sviluppo a Guangzhou, Shenzhen, Foshan e Dongguan di un centro industriale a risparmio energetico basato su rinnovabili e salvaguardia ambientale; Guangzhou e Foshan quale area di sviluppo nazionale di nuovi materiali; due aree industriali a Guangzhou, Shenzhen e Zhongshan per creare un’industria biomedicale moderna; Guangzhou e Shenzen quale fulcro per l’industria LED includendo Dongguan, Huizhou, Foshan, Zhongshan e Jiangmen per un corridoio di integrazione industriale a monte e a valle nella regione PRD.

All’insegna della collaborazione
Il tessuto industriale dell’area PRD copre svariati settori, dall’hi-tech al manifatturiero tradizionale e ciascuno ha necessità differenti, dall’implementazione dell’automazione al rafforzamento degli scambi . Sarà proprio attraverso la collaborazione tra le diverse imprese che si potrà trarre vantaggio delle specifiche capacità e punti di forza nella R&S o nella conoscenza delle tendenze internazionali e standard tecnici.

Il 13° piano quinquennale suggerisce che Shenzhen e Hong Kong collaborino per creare un centro finanziario globale. Un ulteriore sforzo dovrà essere fatto per creare una piattaforma tecnologica innovativa e per estenderla ad altri servizi professionali e finanziari attraendo esperti di altri Paesi. Attualmente le due città stanno pianificando la creazione di un parco tecnologico nel Lok Ma Chau Loop, in grado di attrarre imprese straniere, università e istituti di R&S per sviluppare ulteriormente l’area della baia.

Un’ulteriore opportunità per la regione è rappresentata dall’iniziativa della cosiddetta Belt and Road, le cui priorità mirano a coordinamento delle politiche, strutture collegate, commercio facilitato, integrazione finanziaria, legami tra persone. E i collegamenti tra le strutture sottintendono grandi opere cui sono chiamati a partecipare i diversi player con le rispettive competenze, con la possibilità dunque di farsi conoscere anche all’estero.

Da una ricerca condotta nel 2016 da HKTDC Research su 200 imprese del Guangdong, emerge che circa l’80% degli intervistati è interessato a esplorare opportunità di business nell’ambito della Belt and Road e la maggioranza di questi spera di aumentare il proprio fatturato nei mercati coinvolti nell’iniziativa mentre alcuni hanno già aperto siti produttivi o avviato l’importazione di prodotti delle aree coinvolte dall’iniziativa Belt and Road, prevalentemente nel Sud-Est asiatico, inclusi i Paesi ASEAN.

mc