Plastica, bene l'import

Alessandro Grassi presidente Assocomaplast

Nel primo semestre 2016 l’import di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma è cresciuto del 9,7% rispetto al 2015 sfiorando i 390 milioni di euro mentre risulta sofferente l'export, che ha raggiunto un picco negativo a giugno (-2,3%).

Sono queste le statistiche divulgate da Assocomaplast, l'associazione nazionale di categoria, aderente a CONFINDUSTRIA, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, su elaborazione dei dati ISTAT. 

Quale conseguenza ne risulta un indebolimento del saldo positivo della bilancia commerciale, ferma al di sotto del miliardo di euro.

A livello di macro-aree geografiche di riferimento, Assocomaplast rileva l’aumento dell'export verso i Paesi NAFTA e Asiatici (Cina, India, Corea del Sud e Vietnam) nonché una ripresa delle vendite in Iran.

In ripresa le importazioni di stampi, di prevalente provenienza tedesca, e le macchine a iniezione, acquistate da costruttori austriaci e tedeschi. Germania, Cina e Austria si riconfermano dunque i principali fornitori di tecnologia delle aziende trasformatrici italiane. I costruttori europei consolidano le proprie posizioni con incrementi a due cifre, quelli cinesi registrano +2%.

Tra le principali tecnologie esportate, le stampatrici flessografiche hanno messo a segno +19,4%; le macchine a iniezione (+10,2%) hanno venduto bene in Messico e Stati Uniti mentre gli estrusori (+1,9%) hanno registrato un incremento delle forniture a Messico e Francia.

I dati ISTAT riportano una ripresa della domanda da parte del mercato interno e un rallentamento di quella dall’estero. Assocomaplast sottolinea come i costruttori concorrenti tedeschi abbiano chiuso il primo semestre di quest’anno con una sostanziale stabilità all’import-export, con variazioni positive nell’ordine dei decimi di punto.