La Cina rallenta, la Cambogia riduce la povertà

mappa Pacifico Asiatico orientale
Lo sviluppo dell'Asia orientale è influenzato e rallentato dalla Cina, meno orientata all'export e più concentrata sulla domanda interna.

Un rapporto della East Asia Pacific Economic Update parla di una crescita del 7,1% de i paesi in via di sviluppo della regione nel 2013, per salire al 7,2% nel 2014. Secondo la World Bank, il Pacifico Asiatico orientale è pur sempre il motore trainante l'economia globale, contribuendo per il 40% alla crescita del PIL mondiale.

Nel 2013 la Cina dovrebbe avere raggiunto l'obiettivo di crescita del 7,5% mentre i dati sulla produzione industriale suggeriscono un ulteriore rafforzamento nel terzo trimestre 2013. Nel 2014 si prevede + 7,7% pur con il rischio legato alla ristrutturazione economica, per cui un rallentamento degli investimenti potrebbe avere effetti estremamente negativi sulla regione, soprattutto sui fornitori di materie prime alla Cina.

Cina a parte, l'intera regione dovrebbe registrare un amento del 5,2% nel 2013 e del 5,3% nel 2014, trainato dalla domanda interna. Per la World Bank, a beneficiarne sono soprattutto le economie più piccole, come la Cambogia, che ha tratto vantaggio dalle esportazioni tessili e dal turismo. L'economia del paese appare solida, con la prospettiva di registrare +7% nel 2013.

La Cambogia è un paese orientato all'export, la cui crescita del PIL è sostenuta dall'agricoltura (principalmente riso) e dall'industria tessile, edilizia e costruzioni e turismo. La povertà è scesa dal 50% nel 2004 a circa il 20% nel 2011 ma buona parte della popolazione è vulnerabile e potrebbe regredire nuovamente a condizioni di povertà.