Investire in Cina: nuove linee guida

Palazzo Giardini D'Estate Pechino

A fine dicembre 2011 la National Development and Reform Commission della Repubblica Popolare Cinese (NDRC) e il Ministero del Commercio Cinese (MOC) hanno stilato un nuovo Catalogo contenente le line guida per gli investimenti esteri, con l'obiettivo di incoraggiare tali investimenti nel risparmio energetico e tecnologie eco-compatibili, tecnologia informatica di nuova generazione, biotecnologie, produzione di alto livello, energie alternative, materiali avanzati, vetture a carburazione alternativa.

La 5° revisione del Catalogo, che entrerà in vigore a partire dal 30 gennaio 2012, sostituirà il Catalogo 2007 (la prima edizione risale al 1995). Secondo il nuovo Catalogo, la Cina abbatterà le restrizioni sugli investimenti stranieri consentendo di investire in più settori continuando a favorire gli investitori stranieri nell'ambito della produzione di alto livello e le industrie che operano nei servizi moderni. La Guida incoraggia inoltre a investire nelle industrie specializzate in riciclaggio. Verrà ridotto il supporto di capitale estero nell'industria automobilistica e non verrà supportato l'investimento estero nei settori del silicone policristallino.

Il nuovo Catalogo riflette la tendenza verso un'apertura continua dell'economia secondo gli impegni WTO e la necessità di utilizzare tecnologia avanzata estera.

In linea con il 12° Piano Quinquennale, il Catalogo è fortemente concentrato sulla promozione del settore manifatturiero tradizionale. In particolare, nella categoria 'incoraggiata' sono stati aggiunti la tecnologia avanzata nei tessili, i prodotti chimici e le attrezzature. Le cancellazioni dalla categoria incoraggiata riflettono il desiderio del governo di evitare investimenti eccessivi nella tecnologia produttiva tradizionale e in determinati settori di 'tendenza'.

Il 12° Piano Quinquennale guarda con attenzione le nuove industrie strategiche che possano lasciare un segno nel mondo produttivo nei prossimi decenni, quali quelle legate ai veicoli a carburazione alternativa (ibridi ed elettrici così come a celle a combustibile); biotecnologie (biomedicina, nuovi vaccini e dispositivi medicali avanzati); tecnologie ambientali e a risparmio energetico (efficienza energetica, controllo inquinamento, carbone pulito, riciclaggio e utilizzo acqua marina); energie alternative ( impianti nucleari di nuova generazione, energia solare, energia eolica, smart grid e bioenergia); materiali avanzati (materiali rari, vetro a uso speciale, acciaio ad alte prestazioni, fibre e compositi ad alte prestazioni, tecnopolimeri, nano materiali e superconduttori); tecnologia informatica di nuova generazione (cloud computing, software di alto livello, tecnologi virtuale e nuovi sistemi di visualizzazione); produzione di attrezzature di alto livello (aeromobili, treni ad alta velocità, satelliti e attrezzature oil&gas offshore).

Sarà quindi incoraggiata l'attività di servizi con valore pratico e diretto per la popolazione cinese o per l'industria cinese. Tra le new entry nelle categorie incoraggiate figurano stazioni di servizio per veicoli elettrici, consulenza per start-up di aziende, consulenza per proprietà intellettuale, tecnologie per la pulizia di sversamenti di petrolio in mare, training vocazionale. Le imprese in campo medicale e di leasing finanziario sono state rimosse dalla categoria con restrizioni.

L'approccio del Catalogo è concentrato sullo sviluppo già avanzato della regione costiera. L'obiettivo di spingere la Cina a una elevata modernizzazione tecnologica è in conflitto con il basso livello di sviluppo delle regioni occidentali, centrali e nord-orientali, dove vive effettivamente gran parte della popolazione. Per sviluppare queste regioni il governo dovrà adottare un differente approccio agli investimenti stranieri; per esempio la produzione ad elevato contenuto di lavoro e basso valore aggiunto, fortemente scoraggiata nelle regioni orientali, potrebbe essere permessa o anche incoraggiata nelle regioni occidentali e centrali meno avanzate.

Nei primi undici mesi del 2011 la Cina ha attratto investimenti stranieri diretti per 103,77 miliardi di dollari, in crescita del 13,15% rispetto all'anno precedente. Nel medesimo periodo il paese ha approvato la fondazione di 26.086 imprese straniere, pari a +3,23% anno su anno.

Attualmente è disponibile solamente la versione cinese del Catalogo. Lo studio Shanghai International Lawyer sta provvedendo alla traduzione integrale in inglese.

maricro

Fonte: Shanghai International Lawyer - Linchang Shen, Attorney at Law - MP: +86-15000355201 - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.