Autoriparazioni, un settore in evoluzione

Nel primo quadrimestre 2011 le immatricolazioni di autovetture sono diminuite in Europa del 2,4% mentre in Italia, dopo il forte calo del primo trimestre, ad aprile il mercato si è stabilizzato intorno ai livelli del 2010.

Il ritardo della ripresa europea sarebbe dovuto alla lentezza di alcuni paesi, tra i quali l'Italia, alla penalizzazione delle vendite in seguito agli incentivi del 2009-10 nonché alle difficoltà riscontrate da alcune case automobilistiche europee nel fare fronte alla domanda a causa dei ritardi negli approvvigionamenti di componentistica giapponese.

Le prospettive sono più ottimistiche per i veicoli industriali: secondo l'Acea nel primo trimestre 2011 le immatricolazioni europee sono aumentate del 65%, segnando in Italia +20,5%.

Tra i Paesi con maggiore densità automobilistica troviamo l'Italia, dove nel 2010 circolavano 60 autovetture ogni 100 abitanti contro le 50 di Germania, Spagna e Francia e 49 della Gran Bretagna.

Secondo l'Osservatorio Autopromotec, struttura di ricerca dell'omonima biennale, in Italia il parco circolante di autoveicoli conta 36.681.466 autovetture a cui vanno aggiunti 4.682.934 veicoli commerciali, industriali e autobus. A occuparsi della manutenzione e riparazione sono 92.285 imprese specializzate, tra cui 26.550 meccanici, 6.000 elettrauto, 17.700 carrozzieri, 6.500 gommisti, 15.535 filiali, concessionari e officine autorizzate appartenenti alla rete ufficiale delle case auto e 20.000 stazioni di servizio attrezzate.

Il sistema di autoriparazione è costituito dalle officine delle reti ufficiali e da operatori indipendenti, tra loro complementari e in grado di offrire una rete capillare di assistenza, spesso anche grazie a forme di associazionismo tra operatori indipendenti.

A fronte di una maggiore specializzazione acquisita da carrozzieri, meccanici e gommisti, una crescita delle imprese di autoriparazione multifunzionali e di stazioni di servizio attrezzate, il comparto evidenzia un minore numero di elettrauto, con l'uscita dal mercato di quelli di piccole dimensioni, non più in grado di affrontare investimenti professionali e tecnologici connessi alla massiccia introduzione di elettronica e di strumentazioni diagnostiche sulle vetture.

Secondo l'Osservatorio Autopromotec, le spese per l'autoriparazione delle auto rappresentano il 33% del costo totale che comporta il possesso di una autovettura: nel 2010 l'automobilista italiano ha speso mediamente 798 euro per la manutenzione e le riparazioni della propria autovettura. La spesa complessiva degli automobilisti è stata di 29.262 milioni di euro (+3,21%), un importo che tende ad aumentare con il passare degli anni.

L'impegno delle case automobilistiche per migliorare l'affidabilità delle autovetture ha allungato gli intervalli di manutenzione rendendo le auto anche più sicure, confortevoli e meno inquinanti, ma il progresso tecnologico ha anche reso gli interventi di officina più costosi. In base alle rilevazioni Istat, nel 2010 i prezzi delle riparazioni sarebbero infatti aumentati del 2,95% e quelli della manutenzione dell'1,94%, giustificati dalla difficoltà delle riparazioni, che richiedono conoscenze, competenze e attrezzature sempre più complesse.

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