L’economia dinamica delle Filippine

Urbanizzazione continua, classe media in crescita e popolazione numerosa e giovane caratterizzano le Filippine, la cui economia è trainata da forte domanda e vivace mercato del lavoro.

Il settore privato evidenzia risultati positivi nei servizi, tra cui l’outsourcing dei processi aziendali, nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nel settore immobiliare e nel turismo.

Nonostante la pandemia, l’elevato costo delle materie prime globali e le rigide condizioni finanziarie, la banca mondiale riporta un calo del tasso di povertà, sceso dal 23,3% nel 2015 al 18,1% nel 2021.

Nel 2022 le Filippine sono cresciute del 7,6% (5,7% nel 2021), con prospettive di crescita nel medio termine sostenute dalla forte domanda interna, dal robusto mercato del lavoro e da investimenti pubblici oltre agli effetti positivi delle riforme per stimolare gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro in un contesto di sfide quali forte inflazione, tassi di interesse elevati, commercio internazionale lento e incertezze globali associate all’invasione russa dell’Ucraina e al conflitto in Medio Oriente.

Secondo la Banca Mondiale, le Filippine dovrebbero passare da Paese a reddito medio-basso, con un reddito nazionale lordo pro capite di 3.950 USD nel 2023, a Paese a reddito medio-alto (tra 4.466 e 13.845 dollari).

Nel 2023 si prevede che l’economia filippina cresca del 5,6% per salire al 5,8% nel 2024, trainata da un mercato del lavoro sano e da una crescita stabile delle entrate che alimentano i consumi delle famiglie. Principale motore della crescita sarà il settore dei servizi, sostenuto dalla continua ripresa del turismo, dall’informatica e dall’outsourcing dei processi aziendali.

Negli ultimi anni, le Filippine hanno promulgato diverse leggi per stimolare gli investimenti privati e rendere il Paese attraente, tra cui figurano la piena proprietà straniera di imprese operanti nelle infrastrutture (aeroporti, ferrovie, superstrade) e telecomunicazioni; la liberalizzazione del commercio al dettaglio con riduzione del capitale versato dalle imprese straniere al dettaglio; la possibilità per investitori internazionali di creare e possedere imprese nazionali, anche micro e piccole imprese; la proprietà straniera di progetti di energia rinnovabile.

Inoltre il nuovo Codice di partenariato pubblico-privato, destinato a unificare giuridicamente tutti i progetti di partenariato pubblico-privato (PPP), favorirà la partecipazione del settore privato alle iniziative di PPP e ne ridurrà i rischi durante l’attuazione.

Gli investimenti nell’economia digitale saranno attratti dalle riforme per promuovere la concorrenza, aumentare la connettività, rafforzare l’inclusione finanziaria e migliorare l’erogazione dei servizi pubblici e l’accesso al mercato per le imprese di piccole e medie dimensioni.

Il pericolo dell’inflazione resta alto a causa della crescente tensione geopolitica e delle restrizioni commerciali. Secondo la Banca Mondiale, la strategia governativa di utilizzare misure di politica monetaria e non monetaria aiuterà a contenere le pressioni inflazionistiche mentre i programmi di protezione sociale, come i buoni alimentari digitali, di trasferimento di denaro e i sussidi ad agricoltori e operatori di veicoli di pubblica utilità, contribuiranno a contenere l’impatto dell’inflazione su poveri e vulnerabili.

Per potenziare la crescita a lungo termine sarà fondamentale affrontare sfide strutturali nei settori chiave, con riforme favorevoli agli investimenti nelle energie rinnovabili e in settori come il commercio, i trasporti e le telecomunicazioni. Si auspicano inoltre riforme per migliorare l’approvvigionamento idrico e i sistemi igienico-sanitari per aumentare il potenziale di crescita a fronte degli impatti dei cambiamenti climatici, delle crisi di salute pubblica o dei disastri naturali.