Etiopia, mercato da sviluppare

granuli plastica

Con una popolazione di 102 milioni di abitanti, l'Etiopia è il secondo Paese africano più popoloso dopo la Nigeria.

E' il 93° mercato di destinazione per l'export italiano e il 5° mercato di destinazione dell’export Italiano in Africa sub-sahariana. E la posizione strategica e la vicinanza al Medio Oriente lo rendono ideale come base per sviluppare i mercati limitrofi.

L’Etiopia è anche il maggiore importatore di macchinari per lavorazione materie plastiche dell'Africa Orientale e Centrale e il secondo in termini di plastica in forma primaria nonché di tecnologie per la stampa e il packaging.

La totalità delle materie prime è importata essenzialmente da Medio Oriente, Europa e Asia, rappresentando un grande potenziale per gli esportatori. Nel periodo 2007-2015 l'importazione di materie plastiche è aumentata del 19,4% annuo, mentre nel periodo dal 2012 al 2017 l'import di macchinari per la lavorazione delle plastiche è cresciuto del 22% annuo, passando da 12 a 35 milioni di euro.

Nell'ultimo decennio, il consumo pro-capite di plastiche è aumentato del 13,7%, passando da 0,6 kg nel 2007 a 2,4 kg nel 2017, con previsioni di toccare quota 3,2 kg nel 2020.

Nel Paese sono presenti oltre 500 trasformatori di materie plastiche.

Nel 2018 il PIL è passato da 65 a 86 miliardi di dollari ed entro il 2019 si prevede raggiunga i 90 miliardi USD. Secondo la Banca Mondiale, è il Paese africano in più rapida crescita. E’ anche il più povero, con un reddito pro capite di 783 dollari, che mira a raggiungere lo stato di ceto basso-medio entro il 2025. Tuttavia la quota di popolazione che vive sotto la soglia di povertà è passato dal 30% nel 2011 al 24% nel 2016.

Il governo etiope ha avviato la seconda fase di un piano di trasformazione e crescita per il biennio 2019-20 che mira all’espansione delle infrastrutture per trasformare il Paese in un hub manifatturiero. L’obiettivo è di raggiungere una crescita media del PIL dell’11% annuo mentre il settore industriale dovrebbe crescere del 20%. Il settore privato, attualmente non pienamente sviluppato, dovrebbe espandersi attraverso investimenti esteri e la creazione di parchi industriali.

Tra le geografie più promettenti per l’export italiano nei prossimi quattro anni figurano i mercati asiatici e quelli dell’Africa Sub-sahariana, che per SACE Simest dovrebbero mediamente crescere rispettivamente del 4,9% e 6% nel 2019 e del 5,8% e 5% nel 2020-2022.