Plastica: ausiliari e stampi in frenata

Grassi Amaplast

Per i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma il bilancio di fine anno appare in linea con il 2017 sia in termini di produzione sia di commercio estero.

L’elaborazione dati ISTAT da parte del Centro Studi Amaplast indica per i primi nove mesi 2018 un rallentamento nel commercio estero: le importazioni sono aumentate dell’11,4% (a fronte di +26% a marzo, +23% a giugno) e l’export è diminuito dello 0,6%.

Il saldo della bilancia commerciale registra -5% (1,62 miliardi di euro).

L’andamento risulta tuttavia positivo per macchine a iniezione, linee di estrusione e soffiatrici mentre è peggiorato quello di ausiliari e stampi.

Nella transizione verso un sistema produttivo più virtuoso, basato sulla circular economy, le aziende italiane accolgono la sfida con impianti in grado di processare non solo polimeri vergini ma anche materiali riciclati in percentuali sempre più elevate, con consumi energetici ridotti, per prodotti finiti performanti.

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Tra le macro-aree di destinazione si distingue l’Estremo Oriente (+9,7%), con India e Corea del Sud in testa, in calo il Medio Oriente (-37,1%), dove frenano i mercati di Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti, Israele.

In America cresce l’area NAFTA (+6,5%) ma diminuisce la regione centro-meridionale (-12,9%), dove a fronte di un Brasile forte perde quota l’Argentina.

Il Nordafrica mette a segno +13% mentre i mercati subsahariani crescono solo lievemente (+0,8%).

Le vendite in Europa riflettono quelle verso i Paesi UE (-1,2%); in forte calo anche l’area CSI (-12%) in seguito al rallentamento della Russia.

Il settore ha evidenziato una crescita continua nel periodo 2010-2017, a eccezione del 2013. Per il 2019 le previsioni di Amaplast restano prudenti a causa dell’incertezza dello scenario mondiale e delle tensioni commerciali tra i principali player.