La centralità dell’Uzbekistan, Paese in trasformazione

cartina Uzbekistan

Con 32 milioni di abitanti, l’Uzbekistan conta circa la metà della popolazione dell’Asia centrale.

Le infrastrutture sono sviluppate e facilitano i collegamenti tra gli stati CIS e Afghanistan ma anche Asia ed Europa. E’ recente il completamento di una rete ferroviaria unificata mentre la rete stradale copre oltre 180.000 km.

Il Paese sta attraversando una fase di transizione verso la modernizzazione, come dimostra il programma di sviluppo adottato dal governo fino al 2021. L’Action Strategy 2017-2021 comprende infatti un pacchetto di misure economiche per la creazione di posti di lavoro secondo un obiettivo di crescita inclusiva e sostenibile.

Per assicurare maggiore apertura agli investimenti esteri, lo scorso settembre è stata avviata la prima fase di liberalizzazione del tasso di cambio del Som uzbeko, destinata a concludersi nel 2019 con l’abolizione di tutte le restrizioni sul mercato estero dei cambi.

Le riforme strutturali volute dal presidente Shavkat Mirziyoyev (e sostenute tra l’altro da FMI, Banca Mondiale, Asian Development Bank ed European Bank for Reconstruction and Development) prevedono una riduzione delle imposte alle PMI e agli investitori esteri, la limitazione del potere degli enti preposti ai controlli e l’istituzione di un difensore civico dei diritti degli imprenditori.

Risultato: l’Uzbekistan è salito alla 74° posizione nella classifica Doing Business della Banca Mondiale, con l’obiettivo ambizioso di rientrare tra i primi 20 Paesi entro il 2025.

Tra i principali investitori esteri figurano imprese americane, turche, sudcoreane, tedesche, russe e giapponesi, attratte dal clima positivo e dalle misure di stimolo agli investimenti, ma anche rassicurate che i propri diritti saranno protetti. I dati più recenti indicano un volume totale degli investimenti pari a 190 miliardi USD, di cui quasi 70 miliardi dall’estero. Solo nel 2016 sono stati attratti capitali esteri per oltre 3,7 miliardi USD.

Ad attrarre investimenti è anche l’indipendenza energetica del Paese, ricco di riserve minerali e risorse naturali: oro, uranio, rame, argento, piombo, zinco, tungsteno, metalli rari… L’Uzbekistan è tra i primi dieci Paesi con riserve di petrolio e gas, carbone e uranio. L’elettricità costa quattro volte meno rispetto alla media degli altri Paesi industriali.

L’economia è diversificata, grazie alla presenza di siti produttivi di marchi internazionali, quali General Motors, Man, Claas, Lemken, LS Mtron, e la popolazione giovane parla due lingue, con l’obbligo di 12 anni di istruzione. Dal 2009 è attivo nel Paese l’università TTPU (Turin Polytechnic University), frutto della collaborazione tra il Politecnico di Torino, il gruppo automobilistico uzbeko Uzavtosanoat, General Motors e il Ministero dell'Università Uzbeko, per la formazione di ingegneri qualificati con gli stessi standard del Politecnico in Italia.

Accordi di libero scambio sono in vigore con 11 Paesi CIS.