Quella luce chiamata Oriente

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Tendenze e statistiche dei principali paesi asiatici produttori e consumatori di macchine utensili

Un tempo l'Europa era lo sbocco naturale per l'industria manifatturiera italiana, quella che più orgogliosamente poteva vantare di esportare la propria produzione. Alcune aziende avevano varcato i confini europei creando reti commerciali in più paesi e altre ancora avevano apertamente sfidato quella barriera da sempre eretta 'contro' l'Oriente. Una sfida temeraria e certamente controcorrente, che si è tradotta in una grande intuizione, oggi confermata dalle statistiche che premiano l'export e le aziende che hanno osato spingersi 'oltre'. La crisi, è vero, non ha risparmiato nessuno. Ma i paesi asiatici stanno cavalcando la ripresa mentre noi scommettiamo sulla capacità della Germania di trainare l'intera Europa... Tutto confermato dalle recenti statistiche divulgate dalle Associazioni di settore dei principali paesi asiatici.

Verso il 2014
Un'analisi di Oxford Economics mostra come gli investimenti nei settori chiave, tra i quali l'industria automobilistica e relative forniture, ingegneria meccanica, metallurgica, di processo e lavorazione del metallo, elettrotecnica ed elettronica, meccanica fine e ottica, tecnologia medicale nonché aerospaziale, ferroviaria e cantieristica navale, dovrebbero crescere a livello mondiale del 6,5% nel 2013 per raddoppiare nel 2014 (+12,7%).
Secondo Martin Kapp, presidente della VDW, l'Associazione dei costruttori tedeschi di macchine utensili, questa tendenza si tradurrebbe in una crescita delle vendite di macchine utensili: il 2013 si dovrebbe chiudere con +2% (68 miliardi di euro). In Asia le vendite sono trainate da Cina, Corea del Sud e Taiwan, ma anche in altri paesi si registrano saldi positivi, come negli Stati Uniti, Messico e Russia.

Tra i mercati europei la Germania è quella con i risultati migliori: nel 2012 ha prodotto macchine e servizi per 14,2 miliardi di euro (+10%). Ma per mantenere questi numeri, il secondo semestre dell'anno dovrebbe registrare risultati superiori a quelli del primo. Rispetto al numero di ordini ricevuti nel 2011, la domanda ha subito un forte calo: nel primo semestre gli ordini sono diminuiti del 13% (-19% quelli domestici), situazione che peraltro dovrebbe essersi stabilizzata grazie agli ordinativi provenienti da Russia, Corea del sud, Brasile e Messico ma anche da UK, Austria e Italia. Segnali positivi di ripresa provengono dalle industrie tedesche degli utilizzatori principali, che nel 2014 – secondo la VDW - dovrebbero investire maggiormente.

CINA: una fase transitoria
Dopo un decennio di forte e incessante crescita, l'industria cinese sta attraversando un periodo di transizione e di nuove sfide. A monte abbiamo un rallentamento generale della crescita del paese nel primo semestre dell'anno rispetto al 2012: a fine giugno 2013, il PIL è aumentato del 7,6% su base annua riportando un lieve calo nel secondo trimestre; la crescita annua del valore aggiunto delle imprese industriali è stata del 9,3% (-0,2% rispetto al primo trimestre), la crescita annua del volume totale import-export è stata dell'8,6%, pari a 4,9 punti percentuali in meno rispetto al primo trimestre. I principali indici di crescita economica, l'occupazione e l'aumento dei prezzi sono comunque entro le previsioni annue. Il governo cinese sostiene infatti lo sviluppo economico a lungo termine, favorendo la stabilità e le riforme nei settori chiave attraverso misure destinate a generare e garantire una crescita economica stabile nei prossimi mesi. Il rallentamento dell'economia cinese ha influito sull'industria della macchina utensile e degli utensili, che nel primo semestre 2013 ha proseguito la tendenza negativa. Dalle statistiche della CMTBA (Associazione dei costruttori cinesi di macchine utensili e utensili) a fine giugno emerge un calo nelle vendite di macchine utensili pari al 10,5% su base annua, con l'export salito dell'1,7% rispetto all'anno precedente mentre gli ordini del primo semestre sono risultati in calo del 6% (USD 3,9 miliardi).

La Cina starebbe dunque attraversando una fase transitoria, confermata dalla contrazione della domanda in termini di quantità, mentre è evidente l'accelerazione verso una migliore struttura della domanda stessa. Il volume totale delle importazioni cinesi nel primo semestre 2013 è stato infatti pari a USD 5,26 miliardi (-17%) ma sono aumentate le importazioni di macchine utensili e utensili di alta gamma provenienti da Germania, Italia e Usa. La previsione di crescita stabile a lungo termine della Cina è dunque invariata, anche perché il processo avviato di industrializzazione, informatizzazione, urbanizzazione e modernizzazione agricola è ben lungi dall'essere completato: in alcune zone è appena iniziato, gettando le basi per una domanda stabile di macchine utensili e utensili. Lo stesso governo cinese è determinato a ricercare nuovi spunti di sviluppo dell'economia attraverso la trasformazione economica e le riforme. Le misure adottate mirano alla crescita economica guardando alla ristrutturazione a lungo termine. [Fiere di riferimento: CIMT2013 – DMP2013/14]

La COREA DEL SUD guarda a navale, elettronica e auto
Nonostante il persistere della crisi finanziaria, nel 2012 l'industria coreana produttrice di macchine utensili ha registrato risultati tali da consentirne la risalita di una posizione a scapito dei costruttori italiani. Con una produzione per USD 5.705 milioni e una quota di mercato pari al 6,1%, la Corea si posiziona così al quarto posto nella classifica dei maggiori costruttori mondiali, preceduta solamente dalla Cina (29,5% del mercato mondiale con USD 27.540 milioni, -2,6%), dal Giappone (19,6% del mercato con USD 18.253 milioni, -0,4%) e dalla Germania (14,6% del mercato con USD 13.623 milioni, +1,9%). L'Italia slitta al 5° posto con una produzione per USD 5.668 milioni (-4,1%) e una quota di mercato del 6,1%. Nel 2012 l'instabilità dei mercati ha avuto ripercussioni sulla domanda interna, con il conseguente rallentamento nell'introduzione di nuovi veicoli e l'indebolimento degli investimenti nell'industria automobilistica. In contrapposizione a questa tendenza, si è registrato un consistente aumento dell'export soprattutto verso gli Stati Uniti e i paesi emergenti, come India, Turchia e Sud-est asiatico, che ha contribuito a mantenere la produzione ai livelli del 2011. I consumi di macchine utensili sono stati pari a 4.646 milioni USD, ponendo la Corea al 5° posto come paese consumatore, seguito da India (2.286 milioni) e Italia (2.172 milioni).

Nella prima metà del 2013 l'industria coreana della macchina utensile ha sofferto per l'indebolimento della domanda da parte delle industrie utilizzatrici tuttavia KOMMA (Associazione dei costruttori coreani di macchine utensili) prevede una ripresa nella seconda metà dell'anno trainata dalla crescita della domanda dell'industria automobilistica statunitense così come da quella dei paesi di più recente industrializzazione.

Nella prima metà del 2013 gli ordini di macchine utensili sono aumentati dell'1,7% su base annua ma rispetto al medesimo periodo 2012 sono saliti del 37,3%. La domanda interna è scesa dell'8,2% su base annua a 925,9 miliardi di won, che tuttavia rappresentano un aumento del 28,7% dalla seconda metà del 2012. Gli ordini all'export sono cresciuti dell'11,5% su base annua e del 45,4% dalla seconda metà del 2012. Le esportazioni (54,8%) hanno superato la domanda interna (45,2%). Tra le industrie utilizzatrici che nel primo trimestre 2013 hanno ordinato macchine utensili in misura maggiore su base annua figurano i macchinari in genere (167,7 miliardi won, +4,1%), le industrie elettrica, elettronica e IT (126,3 miliardi won, +69,4%), navale e aerospaziale (55 miliardi won, +12,6%) mentre gli ordinativi dall'industria automobilistica si sono contratti del 17,3% a 307 miliardi won.

Nel primo semestre 2013 la produzione di macchine utensili è diminuita del 14,2% su base annua e le consegne del 14,7% in linea con l'andamento globale del settore. La produzione mensile media è stata inferiore a 300 miliardi won, proseguendo la tendenza negativa innescata a ottobre 2012.

Nel primo semestre 2013 le esportazioni di macchine utensili hanno registrato un calo del 12,3% su base annua a 1,156 miliardi USD (-6,3% dal precedente semestre). Nel 2012 si sono registrati fattori concomitanti, quali la riduzione della domanda dal mercato asiatico, Cina inclusa, e l'indebolimento del mercato europeo, che hanno avviato una tendenza negativa proseguita per tutto il semestre dell'anno in corso. Tuttavia, sono aumentate le esportazioni verso il Nordamerica, complici i maggiori investimenti dell'industria automobilistica. In generale il primo semestre 2013 ha registrato un calo delle esportazioni di macchine CN ad asportazione (708,7 milioni USD, -16,7%) e da taglio in genere (63,1 milioni USD, -27,7%) nonché un aumento di quelle per deformazione (384 milioni USD, +1,2%).

Le importazioni di macchine utensili sono diminuite nel primo semestre 2013 dell'8,8% su base annua (-7,6% rispetto al precedente semestre) a quota 736 milioni USD a causa dell'indebolimento della domanda domestica. A farne le spese il Giappone, principale paese d'importazione. Secondo KOMMA, nel secondo trimestre 2013 le importazioni sono salite a quota 339 milioni USD (+ 18,5% rispetto al trimestre precedente). In termini di prodotti, nel primo semestre 2013 sono diminuite le importazioni di macchine CN ad asportazione (USD 474 milioni, -7,6%), macchine da taglio generiche (USD 122 milioni, -8,4%) e deformazione (USD 150 milioni, -12,9%). Tra le macchine ad asportazione, sono diminuite le importazioni di centri di lavoro (USD 112 milioni, -10,4%) e rettificatrici CN (USD 55,9 milioni, -25,3%) ma aumentate quelle di torni CN (USD 52,6 milioni, +11%) ed EDM CN (USD 41 milioni, 92,3%).

Secondo KOMMA, nella seconda metà dell'anno si prevede un miglioramento nelle esportazioni (+17,7%) in linea con l'andamento internazionale. E' prevista anche una crescita del 15,2% delle importazioni di macchine utensili soprattutto dal Giappone, peraltro in funzione dell'andamento del tasso di cambio dello yen.

L'Associazione dei costruttori sudcoreani segnala inoltre la forte contrazione delle importazioni di macchine utensili dall'Italia cui si contrappone una significativa domanda di componentistica. Nel prossimo futuro si prevede una consistente domanda di torni da parte della cantieristica navale, che necessita di rinnovare la propria flotta, senza considerare l'ammodernamento degli interni delle navi passeggeri. Tra le tendenze in atto vengono evidenziati i recenti investimenti strutturali delle principali industrie coreane di prodotti al consumo nonché la previsione di Samsung/Hyundai Motors di produrre internamente i propri componenti. Da notare infine la domanda di macchine laser ed EDM generata dall'industria dei semiconduttori mentre l'industria automobilistica coreana richiede macchine per lavorazione lamiera più competitive. [Fiera di riferimento: SIMTOS2014]

GIAPPONE: non si parla italiano
Politiche economiche di carattere finanziario, fiscale e di stimolo agli investimenti privati hanno supportato la transizione del Giappone verso un 2013 che si prevede contrassegnato dalla ripresa economica, con un tasso di crescita del PIL reale pari al 2,5% e del 3,5% degli investimenti privati. I consumi privati dovrebbero aumentare prima dell'entrata in vigore della nuova tassa, che passerebbe dal 5 all'8% ad aprile 2014 per arrivare al 10% nell'ottobre 2015. L'industria giapponese costruttrice di macchine utensili può contare su svariate sedi produttive in America, Europa e Asia, dove negli ultimi anni viene riportata una produzione locale in crescita, soprattutto in Cina. In questi stabilimenti vengono prodotti centri di tornitura CNC, centri di lavoro, rettificatrici ed EDM così come controlli numerici. I dati pubblicati in una ricerca sulla produzione industriale compilata dal Ministero giapponese dell'economia, commercio e industria, basati sui risultati dichiarati dalle aziende con minimo 50 addetti, indicano una flessione dell'1,8% (1.152 miliardi di yen) della produzione rispetto all'anno precedente. Si tratta del primo anno in calo nell'ultimo triennio. In realtà, se confrontato mensilmente su base annua, il trend di ripresa continua dalla metà del 2009. In particolare sono in crescita tre categorie: macchine speciali (+27,9%), rettificatrici (+16,4%), centri di lavoro (+13,1%). Secondo l'associazione di settore, JMTBA, gli ordini sono diminuiti dell'8,6% (1.212,4 miliardi di yen), quale risultato della contrazione del 10,9% degli ordini interni e del -7,5% di quelli esteri. Le esportazioni, pari a 945,6 miliardi di yen (+10,6%) nel 2012, sono costituite per il 60% da centri di lavoro e torni diretti in Asia (637,1 miliardi di yen), di cui la Cina fa la parte da leone con 329,7 miliardi di yen, in Nordamerica (194,7 miliardi, +20%) e in Europa (92,1 miliardi di yen, -17,9%). Il Giappone ha quindi importato per 51,1 miliardi, in crescita del 17,6% rispetto all'anno precedente, di cui l'81,6% è costituito da macchine utensili a controllo numerico (41,7 miliardi di yen, +16,4%). Oltre il 90% dell'import proviene da Germania (11,7 miliardi di yen, +9,3%), Cina (10,6 miliardi, +10,7%), Svizzera (7,2 miliardi, +50,8%), Taiwan (5,7 miliardi, +7,1%), Tailandia (4,7 miliardi, +38,1%), Stati Uniti (3,7 miliardi, +31,9%), Singapore (1,7 miliardi, -14,6%) e Corea (1,6 miliardi, -9%). A essere importate sono essenzialmente macchine speciali (laser ed EDM), torni, rettificatrici, macchine per finitura e centri di lavoro. [Fiera di riferimento: JIMTOF2014]

TAIWAN: si produce e si consuma
Nonostante le piccole dimensioni, Taiwan è tra i principali paesi costruttori e consumatori di macchine utensili, con oltre 1600 produttori attivi nella catena della fornitura taiwanese, di cui il 90% dislocati nell'area della Greater Taichung. Si tratta essenzialmente di piccole-medio imprese fortemente orientate all'export. Secondo le statistiche divulgate dalla TMBA, l'Associazione che raccoglie 667 costruttori taiwanesi di macchine utensili e accessori, nel primo semestre 2013 Taiwan ha esportato macchine utensili per 1.726 milioni USD (-17,4% rispetto al medesimo periodo 2012); a giugno 2013 l'export ha totalizzato 310 milioni USD, riportando un calo del 3,1% rispetto a maggio, e del 12,9% rispetto all'anno scorso. Per categoria di prodotto, nel primo semestre dell'anno sono state esportate macchine utensili da taglio per 1.378 milioni USD (-22%) mentre le macchine per deformazione hanno totalizzato 348 milioni USD (+7,8%).

Nel 2012 sono state importate macchine utensili per 647 milioni USD, per il 59% di costruzione giapponese. Altri paesi d'importazione sono Cina (10%), Germania (9%), Svizzera (7%), Corea del Sud (3,5%), USA (3%), Italia e Tailandia (2%), Singapore 1%. Nel primo semestre 2013 Taiwan ha importato macchine utensili per 336 milioni USD (-0,2%); a giugno le importazioni sono state pari a 5.215 milioni (-24,4% rispetto a maggio, -13,7% su base annua). Nel primo semestre 2013 sono state importate macchine utensili ad asportazione per 271 milioni USD (-4% su base annua) e macchine per deformazione per 64 milioni USD (+19,6%). Secondo l'Istituto taiwanese per la ricerca economica, nel prossimo semestre le industrie taiwanesi che registreranno i migliori risultati saranno quelle produttrici di cicli e motocicli, inclusi parti e componenti. [Fiera di riferimento TMTS2014]

Marinella Croci
10 ottobre 2013

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